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La sofferenza psichiatrica: orientamenti e tendenze nella psicopatologia moderna - Augusto Ermentini - Direttore Clinica psichiatrica Università di Brescia.


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L’autore insiste sulla necessità che gli operatori in campo psichiatrico siano particolarmente motivati oltre che acculturati data la specificità della psichiatria centrata sulla persona umana.

L’atteggiamento della società nei confronti delle malattie mentali  varia a seconda delle culture (v. problemi dell’omosex) ed è altresì legato al momento storico. Dalle credenze primitive che ne imputavano l’esistenza al diavolo già nell’antica Grecia per l’epilessia “morbus sacer”se ne delineava la connotazione specifica.

I discepoli di Pitagora furono i primi a definirsi  medici in opposizione ai sacerdoti.
Con la rivoluzione francese i malati di mente vengono liberati dalle catene, ma già precedentemente CHIARUGI aveva ottenuto una legge ad hoc dal granduca di Toscana.

La prima legge psichiatrica viene promulgata nel 1849 a Torino per merito del conte BONACOSSA.

Nel 1870 nasce l’ospedale psichiatrico, ma la impostazione terapeutica comincia all’inizio del 20º secolo. È in questo ambito che inizia la distinzione tra nevrosi e psicosi.

Nevrosi: mancanza della affettività determinata da conflitti. Secondo FREUD e JANET la personalità è compromessa solo parzialmente e priva di alterazioni nei rapporti con la realtà.

Psicosi: malattie che compromettono oltre l’affettività anche l’intelligenza e la volontà(oligofrenie):la personalità viene compromessa in modo globale.
Vi può essere presa di coscienza intermittente (v.schizofrenia) con alterazioni della coscienza e della capacità di critica e di giudizio .
L’ansia psicotica investe tutta la personalità e la mancanza di integrazione si evidenzia come alterazione del rapporto di realtà.
Secondo l’indirizzo somatico-naturalista , che tenga conto delle localizzazioni cerebrali (v. teoria di DE  CLERAMBAULT) i disturbi psichici sono conseguenza di un’alterazione dei meccanismi cerebrali (v.PAVLOV e BECTEREW).
SecondoA:MEYER il disturbo psichico è visto come modalità di reazione ad una situazione vitale, e da questa concezione deriva il moderno indirizzo biochimico:  le malattie mentali sarebbero causate da imperfetti processi biochimici all’interno del cervello.
All’indirizzo somatico-naturalistico fanno seguito le dottrine psicoanalitiche che portano un contributo fondamentale all’indagine particolaristica  dei sintomi..

Escludendo le teorie di Jung, le rimanenti metodologie psicodinamiche risentono dell’indirizzo positivistico naturalistico e la stessa opera di Freud nasce in questo contesto.

Anche l’interpretazione tecnicistica, per cui l’uomo macchina risente di conflitti e complessi subiti passivamente pone problemi per quanto riguarda la responsabilità dei comportamenti, che investono direttamente problemi di diritto: di conseguenza anche in America il movimento psicoanalista è investito da una crisi progressiva.

L’orientamento fenomenologico (v. gli studi di  BISWANGER) studia i modi di essere dell’uomo normale e malato nella situazione esistenziale.

Il “principio di intenzionalità” posseduto solo dall’uomo VON BRENTANO pone la differenza tra mondo psichico e mondo fisico, attraverso altri studi di notevoli psichiatri si giunge alla riforma psichiatrica in Italia (legge 180) con presa di coscienza nei confronti dei malati e della sofferenza psichica.

Però ogni approccio psicanalitico strutturalista , esistenzialista neurofisiologico costituisce un nuovo apporto ma ha anche i suoi limiti.

La medicina psicosomatica è un indirizzo importante che deve essere intesa più come  metodologia che branca specialistica.
La psicologia umanistica si ispira ad un insieme di motivazione e di valori su cui si fonda l’esistenza dell’uomo.

Per KAREN  HORNEY ed altri psicoanalisti come NILSEN tutto ciò che induce ad una maggiore maturità ha valore morale.

JASPERS riteneva che nessun psichiatra può prescindere da una sua filosofia.

L’autore sostiene che solo una ricerca critica e interdisciplinare può essere proficua.

Secondo ROSSINI La semeiotica psichiatrica deve tentare di comprendere la sintomatologia e la vitalità del comportamento del malato nell’ambito della comprensione della sua crisi esistenziale.

Per la terapia Ermentini ritiene che l’uomo ha sì  bisogno dei farmaci ma soprattutto di “comunicazione” con gli altri esseri umani.

E la psicoterapia ha mutato il concetto di malattia mentale come destino ineluttabile
Sono quindi necessarie sempre nuove istituzioni sociali e bisogna allargare il campo della farmacoterapia.

BLEULER insisteva sulla necessità di reimmettere non appena possibile l’ammalato nel suo habitat limitando al tempo strettamente necessario la permanenza nel centro di assistenza.

MICHEL BALINT riteneva estremamente importante la funzione degli operatori sociali psichiatrici, che possono trovare una valida guida per il loro difficile ruolo e per la loro formazione attraverso i gruppi di discussione.

Secondo SZASZ la malattia non si può considerare avulsa dal contesto sociale in cui si manifesta. E infatti negli ultimi trent’anni vi è stata una evoluzione nei servizi e nell’assistenza psichiatrica e una maggior sensibilità si è avvertita anche da parte di amministratori e politici.

L’infermiere psichiatrico ha subito grande trasformazione rispetto al ruolo precedente di tecnico e di custodia con i nuovi compiti  umani che gli derivano in qualità di operatore sociale (paramedico)per cui necessita di una completa preparazione tecnico specialistica.

L’autore ribadisce la necessità di una nuova cultura psichiatrica centrata sulla persona nell’ambito di una società disponibile nei confronti delle varie istituzioni.

L’autore conclude con riferimento al sentimento religioso in Freud, che diceva che pur non condividendolo non poteva negare che si manifestasse in altre persone sia in Jung che affermava che chi lo ha possiede un grande tesoro, un bene che lo ha messo in contatto con la fonte della vita e ha dato splendore. all’umanità

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